Gli anni trascorsi nel gruppo RiG sono per me un ricordo indelebile. A partire dalla passione che mi è stata trasmessa per le camminate in montagna e per le giornate trascorse all’aria aperta… Senza dimenticare l’opportunità di condividere tante belle esperienze con quegli amici che ho visto crescere insieme a me: l’entusiasmo prima di ogni uscita, la fatica della salita, la gioia del panorama all’arrivo, le risate durante i giochi, le chiacchierate notturne in tenda al campo, i pomeriggi rilassanti all’ombra di qualche albero, le meditazioni intorno al fuoco, le chiacchierate sotto il cielo stellato della Valle d’Aosta…
Se ripenso a quei meravigliosi 9 anni, sono davvero tanti i ricordi e i momenti che mi tornano alla mente.
I RiG mi hanno insegnato semplici azioni pratiche che hanno segnato anche il mio percorso spirituale. Ad esempio, ho capito che le vette più alte si raggiungono con fatica, passo dopo passo, seguendo le giuste indicazioni e senza perdere di vista chi ci sta guidando. E così, anche per raggiungere le nostre mete spirituali, c’è bisogno di impegno e determinazione, oltre alla sensibilità alla voce dello Spirito Santo, la nostra Guida. Ho imparato che il percorso è più leggero se fatto in compagnia. Ed è bello che quegli stessi amici che percorrevano con me quei sentieri di montagna, ora allo stesso modo sono un aiuto e uno stimolo a continuare a sviluppare il mio rapporto personale con Dio. Un’altra cosa che ho imparato è l’importanza di compiere al meglio il servizio che ci viene affidato. Che fosse preparare una breve riflessione su qualche verso della Bibbia, apparecchiare per il pranzo e la cena, servire ai tavoli, alzarsi prima degli altri per preparare la colazione o i temuti lavaggi dei pentoloni e dei bagni… anche in questi casi tutto risultava più semplice e leggero quando insieme a te avevi amici che (volente o nolente) condividevano il tuo stesso compito. Ricordo in particolare di una volta, uno degli ultimi campi, in cui mi era stato chiesto di preparare una breve riflessione biblica da condividere durante uno degli incontri del mattino. Era una delle prime volte in cui mi trovavo a dover preparare qualcosa sapendo di doverlo poi condividere con altri. Temevo di sbagliare, di non dire nulla di rilevante o interessante, e dubitavo, quindi, che Dio potesse parlare proprio attraverso di me. Certamente c’era altra gente molto più capace e preparata… Ma nonostante le mie incertezze e la mia insicurezza, misi insieme qualche pensiero e pregai che Dio benedicesse quelle poche parole. Dio mi stupì: fu bellissimo vedere come Dio guidò la mia breve riflessione. Ricordo di essermi resa conto di non aver detto tutto quello che volevo, e di essermi invece soffermata su cose che non mi ero preparata, ma proprio per questi motivi, e grazie anche all’incoraggiamento degli amici che mi avevano ascoltato, capii di aver portato un messaggio da parte di Dio, e questo mi riempì di gioia. Insomma, oltre ai giochi, le risate, le fatiche, le cadute, ciò che più mi ha segnato degli anni nei RiG è l’aver iniziato a coltivare un rapporto con Dio semplice e informale, grazie anche alle meditazioni, alle preghiere e alle chiacchierate con i responsabili. Tante sono state le esperienze che hanno rafforzato le amicizie nel gruppo, e allo stesso modo tante sono state le risposte ricevute da Dio proprio durante gli incontri che avevamo.
I RiG mi hanno dato davvero tanto, per questo li porto nel cuore.
Elisa P.