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Ciao a tutti, mi chiamo Laura. 
Ho frequentato assiduamente il gruppo dei RiG fin da quando avevo nove anni e gli anni passati nel gruppo dei Piccoli sono stati semplicemente meravigliosi. Aspettavo con ansia per tutto il mese che arrivasse la domenica dell’uscita RiG, e quando finalmente arrivava era l’unico giorno in cui non protestassi per alzarmi (più o meno). Erano gli anni delle mie prime esperienze con il Signore ed ero talmente entusiasta e con una grande voglia di trasmettere quello che vivevo che superavo con gioia la barriera della mia timidezza. Anche a scuola parlavo volentieri delle mie “avventure” della domenica, tanto che la mia cara maestra delle elementari non ne poteva più, visto che parlavo dei RiG in ogni tema!
I RiG sono stati l’esperienza formativa più importante della mia infanzia perché mi hanno insegnato a mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti fino a quel momento. Se la scuola domenicale mi aveva trasmesso un grande amore per la Parola di Dio, i RiG erano la mia occasione migliore per metterla in pratica: per sperimentare l’amore fraterno e imparare a convivere con gli altri rispettando le loro diversità e perdonando i loro errori.
Con l’ingresso nel gruppo dei Grandi a 13 anni qualcosa cambiò. Sono sempre stata estremamente timida, ma con la crescita questo iniziò a diventare un problema molto pesante per me. Mi sentivo come in gabbia, mai a mio agio in mezzo agli altri e mai libera di esprimermi, anche se sapevo che questo dipendeva solo da me. Le gite RiG ora mi spaventavano, perché sapevo che sarei dovuta stare in mezzo a ragazzi più grandi, che conoscevo poco e di cui temevo il giudizio. Temevo che gli altri mi considerassero antipatica, noiosa o stupida (e visto che questo mi portava a non parlare affatto, probabilmente era proprio quello che pensavano). Nonostante questo, continuai ad andare sapendo che il Signore sarebbe stato con me, e anche la mia migliore amica di sempre, che il Signore aveva messo sul mio cammino proprio grazie ai RiG.
In quel periodo Dio parlò al mio cuore con questo versetto: “Nell’amore perfetto non c’è paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell’amore”. 1 Giovanni 4:18
Questo verso mi toccò profondamente e da quel momento iniziai a chiedere al Signore di darmi più amore per gli altri. Mi ero concentrata solo su me stessa, ponendo tutta l’attenzione su di me, mentre se ci focalizziamo su Dio e sugli altri gran parte dei nostri problemi sparisce. Il Signore mi fece anche capire come ha creato ognuno di noi in maniera perfetta e che ci ama così come siamo. Per questo motivo, il mio carattere non è cambiato, non ho smesso di essere timida, ma l’angoscia che mi attanagliava è sparita e vivo serenamente in mezzo agli altri e in particolare ai miei fratelli in Cristo. Anche se le nostre battaglie personali possono sembrare troppo dure, certe barriere troppo alte per essere superate, ricordiamoci che in Cristo siamo più che vincitori!

Laura P.

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